w/arc Quante sono le barriere del Web
Accedere a un luogo, a una risorsa o a un’informazione: fisicamente o intellettualmente, ogni giorno abbiamo bisogno di spostarci per conoscere e incontrare gli altri. Non sempre, però, è facile farlo.
A chi non è capitato di notare un edificio al quale sono state aggiunte le rampe per i disabili, o un semaforo pedonale che emette cicalii quando è verde? Questi sono gli esempi più semplici per introdurre al tema dell’accessibilità, ma l’ambito di riferimento è in realtà molto più vasto. Se un anziano (e non solo lui) prende l’autobus, non possiamo infatti pretendere che gli sia chiaro il termine “obliterare” (timbrare non andava bene?). Si parla in questo caso di accessibilità alle informazioni e si ottiene rinunciando all’antilingua dove si verifica, come spiega Alessandro Lucchini “la fuga di fronte a ogni vocabolo che abbia di per se stesso un significato, come se fiasco, stufa, carbone fossero parole oscene, come se andare, trovare, sapere indicassero azioni turpi”.
L’accessibilità ha quindi confini tutt’altro che definiti. Tutti noi viviamo infatti momenti in cui l’accesso a qualcosa che ci interessa diventa improvvisamente difficile: quando ci rompiamo una gamba, quando guidiamo con il sole negli occhi, quando uscendo dalla discoteca urliamo invece di parlare con gli amici, quando abbiamo difficoltà a concentrarci.
L’accessibilità incontra il Web
Tutto quello che abbiamo detto finora è applicabile in larga misura anche al Web. Le molteplici potenzialità offerte da Internet (punto di incontro, di scambio, di acquisto, di conoscenza) lo rendono un luogo sensibile ai problemi legati all’accessibilità.
Porsi il problema dell’accessibilità nel Web, quindi, significa preoccuparsi di estendere la fruizione di un sito anche a chi avrebbe altrimenti piccole o grandi difficoltà nell’usarlo.
Vediamo come con alcuni esempi. Un sito di home banking la cui navigazione sia realizzata esclusivamente da immagini non può essere utilizzato da un non vedente, che riesce normalmente a controllare il computer utilizzando dei software dedicati, come uno screen reader. Ma anche una persona affetta da dislessia può avere difficoltà ad accedere a un sito, soprattutto se il linguaggio è poco chiaro e manca del giusto respiro. Infine, come dicevamo prima, tutti possono soffrire di problemi momentanei di accessibilità. Immaginate di avere il mal di testa e di dover compilare on line un modulo di cui non potete modificare la dimensione dei caratteri.
L’ambito dell’accessibilità Web è per certi versi ancora più ampio, tanto che spesso alle categorie sopra citate si aggiungono anche gli utenti che dispongono di software o hardware obsoleti o anche il contrario, quelli che utilizzano strumenti di ultima generazione come palmari e cellulari.
Perché realizzare siti accessibili
Chi decide di realizzare un sito accessibile, difficilmente lo fa mosso da spirito filantropico. Lo fa perché sa che in questo modo il numero dei suoi utenti, dei suoi lettori, dei suoi clienti ha buone probabilità di aumentare.
Abbiamo infatti visto che sono molti i gruppi di persone che beneficiano di un sito accessibile. È importante, quindi, rendersi conto che questo tipo di siti ha dei riscontri pratici che ne giustificano i costi di realizzo. State certi, inoltre, che anche in Italia prima o poi diventerà obbligatorio, almeno per gli enti pubblici, realizzare versioni accessibili dei loro siti. Questo introduce però dei rischi in quanto l’accessibilità di un sito non dipende esclusivamente dal confronto di parametri presenti in una tabella, come se stessimo verificando il livello di potabilità dell’acqua o delle emissioni elettromagnetiche di un impianto. Basarsi solo su una normativa, anche seguendo alla lettera quanto scritto, non porta assolutamente alla costruzione di un sito accessibile.
Com’è realizzato un sito accessibile
Un sito accessibile, se ben realizzato, è indistinguibile da uno non accessibile (dovrebbe in realtà essere migliore): l’accessibilità Web è infatti il più delle volte un processo additivo. Per garantire un elevato grado di accessibilità è infatti necessario che le stesse informazioni siano fruibili con modalità diverse. Un’immagine significativa, per esempio, deve sempre essere accompagnata da una descrizione della realtà che rappresenta, così come un filmato può e deve essere sottotitolato. Il sito deve poter essere utilizzato non solo con il mouse, ma anche con la tastiera: ogni azione che è possibile compiere con il mouse deve essere replicabile con una combinazione di tasti (inoltre, visti i limiti della tastiera in fatto di navigazione, vanno previsti opportuni meccanismi per “saltare” tra le diverse sezioni della pagina).
Dalla progettazione alla manutenzione
Potrebbe sembrare che l’accessibilità Web sia competenza esclusiva dei tecnici, ma non è assolutamente così.
Per riuscire nell’obiettivo è necessario che tutte le figure professionali coinvolte nella realizzazione del sito possiedano specifiche competenze in merito. Il designer, per esempio, deve evitare di rinchiudere il layout in strutture rigide e inutilmente complesse. Il programmatore Html dovrebberealizzare modelli di pagina completamente aderenti agli standard, prediligendo i fogli stile (Css) per il layout e utilizzando tipi di carattere dimensionabili. Un ruolo fondamentale è ricoperto da chi realizza i contenuti, perché è responsabile di renderli fruibili da una vasta audience. Il testo deve quindi seguire le regole classiche del web writing (brevità, respiro, immediatezza), le immagini devono essere accompagnate da una descrizione esaustiva, i link devono essere scelti accuratamente ed eventualmente motivati. C’è lavoro per tutti.
Il costo di un sito accessibile
È inutile nascondere che l’accessibilità Web ha un costo,
indipendentemente dal fatto che in un prossimo futuro, proprio grazie all’accessibilità, i vostri lettori o clienti possano aumentare. Partire da zero per realizzare un sito accessibile è la scelta economicamente migliore. Già dalla fase di progettazione, infatti, è possibile includere le specifiche di accessibilità senza dover stravolgere il layout in tempi successivi. Ma non sempre ciò è possibile. Il costo necessario per adattare un sito preesistente è variabile e dipende in buona misura dalla quantità e dal tipo di contenuti da convertire. Se il sito è ricco di filmati, per esempio, è possibile che sia necessario sottotitolarli e fornirne una trascrizione testuale per aumentarne l’accessibilità. Non solo: una volta che il sito è on line bisogna essere consapevoli che la sua manutenzione richiederà tempi e costi leggermente diversi da quanto avveniva fino ad oggi, in quanto l’accessibilità delle pagine può essere verificata solo da una persona. I software automatici che verificano il livello di accessibilità di un sito forniscono infatti delle pure indicazioni, a volte notevolmente diverse dalla realtà.